Domande pag. 87 e 90

Domande pagina 87 e 90 

PAGINA 87

1.  I concetti che Marx riprende dagli economisti classici sono la teoria del valore-lavoro e quella del plus valore.

2.  In sintesi, secondo Marx, il lavoro dell’operaio è l’unica fonte di valore delle merci, ma nel sistema capitalistico il valore prodotto dal lavoro eccede il valore del salario che l'operaio riceve. Questo eccesso, il plusvalore, è ciò che permette al capitalista di ottenere un profitto, ma rappresenta anche la base dello sfruttamento e dell’alienazione del lavoratore.

3.  Nel processo produttivo, il valore aggiunto rispetto al lavoro pagato al proletario deriva dal concetto di plusvalore, che è una nozione centrale nella teoria economica marxista.
Marx sosteneva che il lavoro è la fonte di tutto il valore economico, ma il modo in cui viene remunerato il lavoro non corrisponde al valore che effettivamente produce. In altre parole, i lavoratori (proletari) vengono pagati per una parte del loro lavoro, ma il valore che generano è maggiore del salario che ricevono.

4.  Il profitto del capitalista nel sistema capitalistico si genera principalmente attraverso il meccanismo del plusvalore, che è il valore prodotto dai lavoratori che non viene loro restituito sotto forma di salario. 

PAGINA 90

1.  Secondo Marx, nel sistema capitalistico, il profitto è destinato a diminuire nel lungo periodo a causa di un meccanismo intrinseco legato alla legge del tendenziale abbassamento del saggio di profitto. Questa legge è uno degli aspetti fondamentali della teoria economica marxista e si sviluppa attraverso il modo in cui il capitalismo funziona e si evolve. 

2.  Per Karl Marx, la disoccupazione non è semplicemente un fenomeno temporaneo o una conseguenza di fluttuazioni economiche, ma un aspetto strutturale e intrinseco del sistema capitalistico. Marx riteneva che il capitalismo generasse inevitabilmente disoccupazione per una serie di motivi legati alla sua logica di funzionamento e sviluppo. 

3.  Il giudizio di Marx sullo Stato è fondamentalmente critico. Marx lo vede come uno strumento di dominio e oppressione nelle mani della classe dominante, un meccanismo per mantenere le disuguaglianze sociali e difendere gli interessi della borghesia. La sua abolizione è una delle condizioni fondamentali per la realizzazione del comunismo, una società senza classi e senza Stato. Lo Stato, per Marx, è una struttura transitoria che deve essere superata attraverso la rivoluzione proletaria e la costruzione di una nuova società in cui il potere politico non è più necessario.

4.  La dittatura del proletariato è una fase necessaria nel pensiero di Karl Marx perché rappresenta il periodo transitorio tra la caduta del capitalismo e l'instaurazione di una società comunista senza classi e senza Stato. Marx la concepiva come un passaggio obbligato per garantire la trasformazione radicale della società e la sua liberazione dallo sfruttamento capitalista.

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