Arthur Schopenhauer

Arthur Schopenhauer (1788–1860)

Arthur Schopenhauer è stato un filosofo tedesco noto per il suo pessimismo radicale e per una visione del mondo che combina elementi della filosofia occidentale con influenze orientali. La sua opera principale, Il mondo come volontà e rappresentazione (Die Welt als Wille und Vorstellung), presenta una metafisica originale basata sulla centralità della "volontà", interpretata come la forza cieca e irrazionale che guida il mondo.


Vita e formazione

Schopenhauer nacque a Danzica (oggi Gdańsk, in Polonia) in una famiglia benestante. Dopo la morte del padre, abbandonò gli studi commerciali per dedicarsi alla filosofia. Studiò a Gottinga, Berlino e Jena, dove entrò in contatto con il pensiero di Kant, Platone e la filosofia idealista tedesca. Tuttavia, Schopenhauer sviluppò un approccio profondamente critico verso il sistema di Hegel, che considerava oscuro e privo di valore pratico.

Nonostante il suo genio filosofico, Schopenhauer visse gran parte della sua vita in solitudine e ignorato dal mondo accademico, ottenendo fama e riconoscimento solo negli ultimi anni della sua vita.

Arthur Schopenhauer - Wikipedia
Arthur Schopenhauer


Il mondo come rappresentazione

Uno dei cardini del pensiero di Schopenhauer è la distinzione tra la realtà fenomenica (come appare) e la realtà noumenica (ciò che è in sé), ispirata alla filosofia di Kant.

  • La rappresentazione: Per Schopenhauer, il mondo che conosciamo è una rappresentazione (Vorstellung), ovvero una costruzione della mente che organizza le percezioni attraverso le forme di spazio, tempo e causalità.
  • Il soggetto conoscente: Ogni conoscenza è relativa al soggetto. Ciò che appare come "mondo" è sempre un’immagine legata alla prospettiva del soggetto, ma la realtà in sé rimane nascosta.

Il mondo come volontà

Schopenhauer supera Kant chiedendosi cosa sia il "noumeno", ovvero la realtà in sé. La sua risposta è che il noumeno è la volontà, una forza cieca, irrazionale e incessante che opera al di là della rappresentazione.

  • La volontà universale: La volontà non è un’entità consapevole o razionale, ma un impulso primordiale che si manifesta in tutte le cose: negli esseri viventi come desiderio e bisogno, e nel mondo naturale come forza.
  • La volontà individuale: Nell’uomo, la volontà si manifesta come desiderio costante, insaziabile e spesso doloroso. Questo porta a una condizione esistenziale di sofferenza, poiché ogni soddisfazione è temporanea e genera nuovi desideri.

Il pessimismo radicale

Secondo Schopenhauer, l’esistenza è caratterizzata dalla sofferenza, poiché il desiderio, manifestazione della volontà, non può mai essere pienamente appagato.

  • Il dolore dell’esistenza: Vivere significa desiderare, e desiderare significa soffrire. La felicità è solo l'assenza momentanea del dolore.
  • Il pessimismo: Per Schopenhauer, la vita non ha un senso o uno scopo ultimo; è un ciclo infinito di desiderio e sofferenza. La natura stessa non ha fini morali o razionali, ma è guidata dalla volontà cieca.

La via di fuga dalla sofferenza

Schopenhauer identifica alcune possibilità per alleviare la sofferenza esistenziale:

1. L’arte

L’arte permette di liberarsi temporaneamente dalla volontà, contemplando il mondo in modo disinteressato e al di là del desiderio.

  • Musica: Tra le arti, Schopenhauer considera la musica la più alta, poiché non rappresenta oggetti del mondo fenomenico, ma la volontà stessa.

2. La compassione

Nella vita pratica, la compassione è l’unica base morale. Comprendere che tutti gli esseri condividono la stessa sofferenza può portare a un'etica altruista.

3. L’ascesi

La rinuncia alla volontà è l’unica via per raggiungere una liberazione definitiva. Ispirandosi al buddismo e all’induismo, Schopenhauer vede nella negazione dei desideri una strada per superare il dolore e raggiungere uno stato di quiete.


Influenze e originalità

Schopenhauer unisce elementi della filosofia occidentale e orientale:

  • Occidente: Si ispira a Kant per la distinzione tra fenomeno e noumeno, e a Platone per la teoria delle idee.
  • Oriente: Il suo pensiero è profondamente influenzato dal buddismo e dall’induismo, soprattutto per quanto riguarda il ciclo della sofferenza e la possibilità della liberazione.

 Critica all'idealismo tedesco

Schopenhauer si oppone all’idealismo di Hegel, Fichte e Schelling, che considera artificioso e astratto. Egli accusa Hegel di costruire un sistema filosofico che non ha alcuna relazione con l’esperienza concreta della vita e della sofferenza umana.


Opere principali

  • Il mondo come volontà e rappresentazione (Die Welt als Wille und Vorstellung, 1818-1819): L’opera fondamentale in cui Schopenhauer espone la sua metafisica della volontà e il suo pessimismo.
  • Parerga e paralipomena (1851): Una raccolta di saggi che affrontano temi etici, estetici e pratici, e che contribuì a far conoscere il suo pensiero al grande pubblico.

Eredità filosofica

Schopenhauer influenzò profondamente filosofi, scrittori e artisti successivi, tra cui:

  • Filosofi: Nietzsche, Freud e il pensiero esistenzialista.
  • Scrittori: Dostoevskij, Proust e Thomas Mann.
  • Musicisti: Richard Wagner, che trovò nella concezione della musica di Schopenhauer una giustificazione teorica per il proprio lavoro.

Il suo pessimismo e il suo approccio radicale al problema della sofferenza continuano a essere oggetto di riflessione e dibattito.


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