Domande pag. 186, 188, 196, 197 e 200

Domande pagina 186, 188, 196, 197 e 200

PAGINA 186


1. Perché Nietzsche può essere accostato a Marx e Freud?

Nietzsche è accostato a Marx e Freud perché, come loro, è considerato un “maestro del sospetto”. Tutti e tre mettono in discussione le certezze tradizionali e mostrano come dietro le costruzioni culturali, religiose e morali vi siano dinamiche più profonde: per Marx i rapporti economici e sociali, per Freud l’inconscio e per Nietzsche la volontà di potenza.


2. Come viene intesa, nella sua prospettiva, la tendenza alla perfezione formale propria del mondo classico?

Nietzsche interpreta la perfezione formale del mondo classico come un’espressione della forza vitale e dell’affermazione della vita, ma anche come una sublimazione del caos sottostante. Questo equilibrio tra spirito apollineo (ordine, misura) e dionisiaco (caos, vitalità) è ciò che rende l’arte e la cultura greca un modello per il pensiero filosofico.


PAGINA 188


1. Secondo Nietzsche, come viene elaborato il caos dell’esistenza nell’esperienza dell’arte?

L’arte, secondo Nietzsche, è la capacità umana di dare una forma estetica e significativa al caos dell’esistenza. Attraverso l’arte, l’uomo riesce a sublimare il dolore e l’assurdità della vita, trasformandoli in bellezza e significato, permettendo così un’affermazione gioiosa dell’esistenza.


2. Perché la valutazione che Nietzsche propone della figura di Socrate è sostanzialmente negativa?

Nietzsche critica Socrate perché rappresenta l’inizio del dominio della ragione e della morale sull’istinto e sulla vitalità. Socrate incarna, secondo Nietzsche, una “decadenza” dello spirito greco, poiché ha sostituito il potere creativo e vitale dell’arte con una razionalità fredda e astratta.


PAGINA 196


1. Quali sono gli aspetti che Nietzsche apprezza della scienza?

Nietzsche apprezza la scienza per il suo atteggiamento critico e il suo rifiuto delle certezze assolute. La scienza è una forma di conoscenza che mette in discussione le illusioni e le superstizioni, cercando di esplorare la realtà in modo onesto e rigoroso.


2. In che senso Nietzsche afferma che le costruzioni teoriche della morale, della filosofia e della scienza hanno un’origine «troppo umana»?

Per Nietzsche, queste costruzioni sono il prodotto dei bisogni, delle paure e delle debolezze umane. Esse non riflettono verità oggettive, ma rispondono al desiderio umano di ordine, sicurezza e significato in un universo indifferente.


3. Perché per il filosofo gli uomini hanno sentito l’esigenza di immaginare un «mondo vero» contrapposto a quello «apparente»?

Gli uomini hanno immaginato un “mondo vero” per sfuggire al caos e all’incertezza della vita. Questo mondo “apparente” viene svalutato a favore di un mondo ideale, eterno e perfetto, che offre consolazione e un senso di sicurezza.


PAGINA 197


1. Che cosa viene meno insieme alla «morte» di Dio?

Con la morte di Dio viene meno il fondamento assoluto dei valori morali, religiosi e metafisici. La “morte di Dio” lascia l’umanità senza una guida trascendente, costringendola a creare nuovi valori.


2. In che senso Nietzsche giudica l’ateismo che domina nella società a lui contemporanea come un atteggiamento superficiale?

Nietzsche ritiene che l’ateismo della sua epoca sia superficiale perché, pur negando Dio, conserva ancora i valori morali e culturali derivati dalla religione cristiana. Non comprende pienamente le implicazioni profonde della morte di Dio e non ha il coraggio di affrontare il nichilismo che ne deriva.


3. Quali sono e quale funzione rivestono le metafore con cui il filosofo descrive la «morte di Dio»?

Le metafore della “morte di Dio” (come quella del “folle che annuncia la morte di Dio” ne La gaia scienza) servono a esprimere la radicalità di questo evento culturale. La morte di Dio non è un semplice fatto religioso, ma una rivoluzione culturale che sconvolge i fondamenti della società occidentale.


PAGINA 200


1. In che modo gli uomini deboli si servono della morale?

Gli uomini deboli utilizzano la morale come uno strumento per dominare e svalutare i forti. Creano valori che esaltano la debolezza (come l’umiltà e la pietà) e condannano la forza e l’affermazione della vita, generando quella che Nietzsche definisce la “morale degli schiavi”.


2. Da quali valori è dominata la società occidentale secondo Nietzsche?

La società occidentale è dominata dai valori della morale cristiana, che promuovono la rinuncia, l’uguaglianza e il risentimento. Questi valori, secondo Nietzsche, soffocano la vitalità, la creatività e la grandezza individuale.


3. A chi deve essere attribuita la decadenza morale del mondo contemporaneo?

Nietzsche attribuisce la decadenza morale al cristianesimo e alla sua visione del mondo, che ha imposto una morale basata sul risentimento, sul senso di colpa e sulla negazione della vita. Anche la filosofia e la scienza moderna, eredi del cristianesimo, contribuiscono a questa decadenza negando il carattere tragico ed eroico dell’esistenza.

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